Calco E was found
in the entrance of I.7.7 Casa del Sacerdos Amandus during October-November
1924.
Photograph ©
Parco Archeologico di Pompei.
The victim is a
male.
The cast of the
victim made was limited to the head and shoulders. It was described as an
expressive adult figure with a high forehead, a prominent nose and a face not
deformed by agony, his shoulders still wrapped in the fabric of the clothing he
was wearing at the time of the catastrophe.
In his 1956 Guida a
Pompei Maiuri states that the cast is still in situ.
See Osanna, N., Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di
Pompei da Giuseppe Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 550-1,
Calco E.
L ’ingresso della casa è costituito dal vestibolo al termine del quale
una rientranza di muro indica la presenza di un battente ligneo della porta fra
il vestibolo e le fauces. Il pavimento è in semplice battuto, rintonaco delle
pareti risulta in gran parte grezzo ad eccezione di un’alta zoccolatura ad
intonaco liscio gialletto che ricopre il muro destro delle fauces. Dopo la
porta del vestibolo si osserva in alto sul muro di diritta una traccia di muro
sporgente in cui è da riconoscere il muro di sostegno del ballatoio che dava
accesso al balcone esterno sulla facciata. Nello scavo delle fauces si
rinvennero, alquanto al di sopra del piano antico di calpestio (da m. 0.10 a m.
0.60) ben nove scheletri di fuggiaschi tutti forse i componenti della famiglia
di questa piccola abitazione, i quali dopo aver cercato assieme un rifugio
nella stessa casa, insieme decisero l’estrema via di scampo nella disperata
fuga ed insieme tragicamente morirono prima di poter varcare il limitare della
casa.
Dalla porta procedendo verso l’interno gli scheletri delle vittime della
catastrofe si presentarono in questo ordine:
Primo: all’ingresso delle fauces ed a m. 0.40 dal pavimento antico,
scheletro di bambina con ai lati del teschio un paio di orecchini in oro a
semplice filo sottilissimo circolare annodati all estremità (n. 3448):
Secondo: a 3 m. dalle fauces ed a cm. 50 dal pavimento scheletro di
adulto, resupino, con le braccia distese:
Terzo: accanto al precedente, altro scheletro, in posizione di
rattrappimento:
Quarto: a m. 4.50 dall’ingresso a cm. 60 dal piano di calpestio,
scheletro coricato di fianco, appartenente a persona adulta probabilmente
maschile; in un dito della mano d. era infilato un anello in bronzo con il
castone sormontato da una piccola chiave e nel castone una corniola con la
figurazione rozzamente incisa della Fortuna con cornucopia e palma:
Quinto: a m. 5.50 dall’ingresso e cm. 40 di altezza: scheletro poco ben
conservato con le gambe ripiegate su se stesse :
Sesto: a m. 6 e quasi poggiato sul pavimento antico, schiacciato e
deformato dal cumulo delle macerie riversate in quel punto:
Settimo: a m. 7 circa dalle fauces e sul suolo antico, scheletro di
donna, caduta resupina. Alle braccia portava infilate due armille circolari in
lamina d’oro battuta a sezione semicircolare vuota ed a forma decrescente, con
una sfaccettatura elittica eseguita nel punto più
largo del cerchio: alle dita della mano sin. due
anelli d’oro a forma piena con semplice castone sfaccettato:
Ottavo: di questo scheletro, rinvenuto più addentro, poté eseguirsi il
calco della testa e delle spalle. È una espressiva figura di adulto dall’alta
fronte, dal naso prominente con il volto non deformato dall’agonia, le spalle
ancora ravvolte nella stoffa del vestito che indossava al momento della
catastrofe:
Nono: L’ultimo scheletro si rinvenne a m. 9.50 dall’ingresso, resupino
anch’ esso, con le braccia e le gambe distese.
Un anellino a lamina d’oro, vuota, con inserita nel castone una pasta
vitrea lenticolare con incerta figurazione incisa, rinvenuto nelle stesse
fauces a m. 3 poteva anche esso appartenere allo scheletro giovanile n. 3.
Il piano delle fauces è sensibilmente inclinato verso l’atriolo della
casa anziché ascendere verso di esso come più generalmente avviene.
Vedi Notizie
degli Scavi di Antichità, 1927 pp. 19-20.
The entrance to the
house consists of the vestibule at the end of which a recess in the wall
indicates the presence of a wooden door leaf between the vestibule and the fauces.
The floor is simply beaten, the plaster of the walls is largely rough with the
exception of a high plinth in smooth yellow plaster which covers the right wall
of the fauces. After the door of the vestibule, a trace of a protruding wall
can be seen high up on the right wall, in which the supporting wall of the
gallery which gave access to the external balcony on the facade can be
recognised. During the excavation of the fauces, well above the ancient walking
surface (from 0.10 m to 0.60 m), as many as nine skeletons of fugitives were
found, all perhaps members of the family of this small house, who after having
searched together for a refuge in the same house, together they decided on the
last escape route in their desperate escape and together they tragically died
before they could cross the edge of the house.
From the door,
proceeding inwards, the skeletons of the victims of the catastrophe appeared in
this order:
First: at the
entrance to the fauces and at m. 0.40 from the ancient floor, skeleton of a
little girl with a pair of gold earrings with a simple, very thin circular wire
knotted at the end on either side of the skull (n. 3448):
Second: at 3 m.
from the fauces and to cm. 50 from the floor adult skeleton, resupinus, with arms outstretched:
Third: next to the
previous one, another skeleton, in a shrunken position:
Fourth: at m. 4.50
from the entrance to cm. 60 from the floor, skeleton lying on its side,
belonging to an adult, probably male; in a finger of the hand d. a bronze ring
was inserted with the bezel surmounted by a small key and in the bezel a
carnelian with the crudely engraved representation of Fortuna with cornucopia
and palm:
Fifth: on m. 5.50
from the entrance and cm. 40 in height: poorly preserved skeleton with legs
folded on themselves:
Sixth: at m. 6 and
almost resting on the ancient floor, crushed and deformed by the pile of rubble
poured into that point:
Seventh: at m. 7
approximately from the jaws and on the ancient ground, a woman's skeleton,
fallen resupine. On her arms she wore two circular armlets in beaten gold foil
with an empty semicircular section and a decreasing shape, with an elliptical
facet made in the widest point of the circle: on the fingers of the left hand.
two full-shaped gold rings with simple faceted bezel:
Eighth: Of this
skeleton, found further inside, the cast of the head and shoulders could be
made. It is an expressive adult figure with a high
forehead, a prominent nose and a face not deformed by agony, his shoulders
still wrapped in the fabric of the dress he was wearing at the time of the
catastrophe:
Ninth: The last
skeleton was found 9.50 metres from the entrance, also lying with its arms and
legs outstretched.
A gold foil ring, hollow,
with a lenticular glass paste inserted into the bezel with an uncertain
engraved figure, found in the same fauces at m. 3 could also have belonged to
juvenile skeleton no. 3.
The plane of the
fauces is significantly inclined towards the atrium of the house rather than
ascending towards it as more generally happens.
See Notizie
degli Scavi di Antichità, 1927 pp. 19-20.